Facciamo chiarezza sui termini delle reti Wi-Fi
Spesso termini come modem, router, ripetitore e altri, si confondono e vengono tutti classificati nel grande calderone delle attrezzature per andare su Internet. In effetti gli apparecchi per navigare on-line sono parecchi, ma essenzialmente ne occorrono due: il modem e il router. Vediamo che differenza c’è per non confondersi con termini che talvolta sono usati a sproposito persino dagli addetti ai lavori.
Tanto per cominciare il modem è quello che ha la storia più antica, infatti è il primo che è stato inventato per la vecchia connessione a 56 kilobyte. Attualmente in tutte le case ci sono i modem-router, ovvero dispositivi in grado di connettersi a Internet e capaci di distribuire la rete senza fili a tutti gli apparati nelle vicinanze che usano la giusta password.
Il collegamento avviene via cavo ed anche altri apparecchi si possono connettere al router, che però ricordiamoci di aggiungerci la parola modem perché è quello che determina la connessione ad Internet.
Il modem, come è facilmente intuibile, consente di connettersi alla rete tramite un cavo telefonico, tuttavia non può distribuire il segnale ad altri dispositivi, compito questo del router. I modem sono oggetti un po’ datati, dispongono soltanto di connessione cablata Ethernet e non hanno il Wi-Fi.
I router esclusivi non hanno un modem al loro interno e sono strumenti che servono soltanto per distribuire la connessione Web. Non sono connessi a Internet e, per funzionare con la rete, devono essere attaccati a un modem.
Differenze tra modem e router
Ritornando al discorso di poco fa, tutti gli apparecchi per navigare su Internet in casa o in ufficio sono modem-router, ovvero svolgono entrambe le funzioni di connessione alla rete Web e distribuzione del segnale Internet ad altre attrezzature nelle vicinanze.
Negli ultimi tempi si stanno espandendo sempre di più i ripetitori, che in realtà hanno parecchi nomi ma una sola funzione: amplificare il segnale Internet.
Estendono il raggio d’azione della rete Wi-Fi ma non fanno altro: se non esiste un router Wi-Fi al quale collegarsi non possono funzionare autonomamente. Gli extender sono molto comodi quando il segnale è debole, magari perché in casa vi sono muri spessi o ostacoli che intralciano le onde. In questo caso basta posizionare un extender dove il segnale è più fiacco per amplificarlo di parecchi metri quadrati.
Le differenze fondamentali tra modem, router, annessi e connessi sono soltanto queste qui. Come vedi non c’è niente di particolarmente complicato. Riassumendo, il modem si connette ad Internet, il router distribuisce il segnale ad altri dispositivi e il ripetitore lo amplifica. Ribadiamo che oggi non ha senso parlare solamente di router o di modem, così come ha poco senso parlare di connessione cablata. La maggior parte delle reti sono Wi-Fi e i modem sono sempre inclusi nei router.
Esempi di modem wi-fi
Come funzionano i router Wi-Fi
I (modem)-router Wi-Fi sono comuni in tutte le abitazioni ed è bene sapere come funzionano per poterli gestire meglio. È utile conoscere il meccanismo dei propri apparecchi elettronici soprattutto nel caso in cui si guastino, perché magari si tratta di una sciocchezza ma, non essendo esperti, ci si rivolge subito all’assistenza spendendo tempo e denaro inutile.
Tecnicamente i router Wi-Fi sono dispositivi di rete che fungono da interfaccia per altre reti ed hanno il compito di veicolare i pacchetti di dati Internet a tutte le reti a loro collegate.
Come abbiamo detto nel precedente paragrafo è un errore confondere router e modem. Sono due cose completamente diverse, perché il router si occupa solamente di distribuire il segnale Web ed è il modem che trasforma il segnale analogico della rete Internet in digitale per farlo comprendere al router. In poche parole il modem modula il segnale Internet dalla presa di corrente e il router lo distribuisce per la casa.
Abbiamo detto che la maggior parte degli apparecchi presenti nelle case e negli uffici sono modem con router incorporato, ossia svolgono la doppia funzione di tradurre il segnale Internet ed instradarlo verso i vari macchinari collegati. Spesso hanno antenne wireless visibili ma talvolta sono incorporate all’interno.
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Approfondimento tecnico
Ad ogni modo, per potersi collegare alla rete è necessaria una password. Infatti, mettendosi nelle vicinanze del router con uno smartphone, un tablet o un computer portatile, si noterà una nuova rete che però ha bisogno di una password per consentire l’accesso. Una volta ottenuta la password si sarà collegati alla rete del modem-router allacciato alla corrente.
Entrando un po’ più nel dettaglio sul funzionamento del router Wi-Fi, bisogna cercare di capire come si fa ad instradare un segnale Internet su più dispositivi. Tanto per cominciare, il router prende le informazioni sotto forma di pacchetti di dati di piccole dimensioni e li indirizza ai dispositivi facendoli rimbalzare sopra a dei cosiddetti nodi.
È una spiegazione estremamente semplificata, ma rende l’idea della trasmissione mediante commutazione di pacchetto.
I nodi si occupano di mettere in ordine questi frammenti di dati per rendere il messaggio comprensibile a chi lo deve ricevere. Questo metodo si chiama protocollo TCP e non è variato rispetto ai primi modem degli albori di Internet. Per poter gestire tutti i dispositivi connessi, il router deve riuscire a differenziarli e lo fa assegnando degli indirizzi locali.
Si chiamano indirizzi IP e possono essere statici o dinamici. Più spesso sono dinamici, ovvero cambiano ogni volta che ci si connette alla rete. La tecnologia mediante la quale il router riceve i dati dalla rete Web mondiale generalmente è ADSL. Ultimamente si sta diffondendo molto la fibra ottica ed è abbastanza diffusa anche la connessione satellitare. I dati mobili dei telefonini sono sempre in evoluzione, al punto che oggi siamo arrivati ad avere una discreta copertura della rete 5G.
Le reti a 2,4 e 5 GHz: classi e protocolli
Nel corso degli anni le reti Internet si sono evolute sotto forma di protocolli Web. Leggendo sigle come 802.11 B, 802.11 G oppure 802.11 AC, stiamo parlando di protocolli che assicurano velocità di trasferimento diverse e possono operare su bande di frequenza differenti. Probabilmente avrai già letto questi numeri da qualche parte e ti sarai sempre chiesto che cosa significhino, pertanto entriamo un attimo più approfonditamente nell’argomento.
A proposito di classi e protocolli, un router che supporta la classe B, garantisce un trasferimento fino a 11 megabit per secondo, la classe G arriva a 54 megabit per secondo, la classe N a 450 megabit per secondo e la classe AC, a 1331 megabit per secondo.
La banda dei 5 gigahertz evita le interferenze che si trovano sui canali radio che operano a 2,4 gigahertz e offre prestazioni infinitamente migliori.
I router a 5 gigahertz hanno una tecnologia che migliora le prestazioni della rete in moltissime maniere, sulle quali adesso non entreremo nel dettaglio. Per fare un solo esempio pensiamo allo streaming sulla Smart TV per guardare i video in 4K, godibile solamente con il top della tecnologia.
Ma non finisce qui, perché vi sono alcuni router di fascia superiore che usano sia la banda da 2,4 gigahertz che 2 bande da 5 gigahertz contemporaneamente, garantendo prestazioni elevatissime. Bisogna sottolineare, però, che per poter usufruire della banda a 5 gigahertz gli apparecchi devono essere compatibili con questa tecnologia.
Protezione con password e configurazione
Abbiamo parlato di password da impostare per potersi connettere alla rete Wi-Fi distribuita dal router. Si tratta di un codice formato da una chiave di cifratura che offre un livello di protezione molto elevato, composto da una serie lunghissima di numeri, lettere e simboli. In questo modo è impossibile che qualche malintenzionato riesca ad indovinarla ed entrare nella rete o voglia sfruttare la nostra connessione.
Per far funzionare un router Wi-Fi bisogna configurarlo. Generalmente queste scatole hanno scritta sul retro la password per entrare nella rete e la password di accesso dell’amministratore.
Alcune impostazioni sono molto sofisticate ed è meglio lasciarle stare perché sono già ottimizzate, ma altre possiamo modificarle senza problemi per avere il massimo dalla rete Internet. Il pannello di configurazione consente di fare qualsiasi cosa ed è sempre possibile ritornare alle impostazioni di fabbrica qualora per errore si regolasse male qualche cosa. La prima volta che si accende un router Wi-Fi spesso parte il wizard di configurazione e basta seguire le istruzioni per i settaggi di base.
Alcuni settaggi del router è meglio non toccarli
Altre volte per configurare il router Wi-Fi c’è un pulsante visibile sullo schermo da cliccare dove può esserci scritto configurazione o qualcosa di simile. Segui le istruzioni sullo schermo per regolare il tuo router Wi-Fi e, volendo, imposta una nuova password di accesso per motivi di sicurezza.
Ricordati che quasi sempre la password di accesso è stampata all’esterno del router, cosa comoda se uno se la dovesse scordare, ma abbastanza poco sicura se l’apparecchio è installato in ufficio. I settaggi sono tanti e la maggior parte è bene lasciarli così come stanno, a meno che non si sia veramente esperti. Una volta completata la procedura di configurazione basilare si può andare a vedere come funzionano la manutenzione o la sicurezza cliccando sugli appositi tasti.
Quasi sempre nei router Wi-Fi è installato un firewall ed altre impostazioni che generalmente gli utenti amanti dei programmi P2P amano modificare.
Questi programmi sono bloccati e bisogna sbloccarli andando a modificare le impostazioni del firewall. È un’operazione che varia da un dispositivo all’altro e solitamente è indicata sotto la voce Port Forwarding o inoltro porte. Per riuscire a comunicare con altri peers basta impostare una nuova regola e lasciar passare certe connessioni.
Qualunque modifica che viene fatta deve essere salvata alla fine delle operazioni, altrimenti tutto rimarrà come prima. Non è consigliabile aprire troppe porte nel router, ovvero permettere tante connessioni in entrata e in uscita, perché da queste porte possono passare anche malintenzionati. Per tale motivo sono chiuse di default.
Router Wi-Fi portatili
I router Wi-Fi portatili funzionano in maniera praticamente identica a quelli tradizionali. Essendo portatili, possono essere trasportati facilmente perché hanno dimensioni piccole e maneggevoli. Supportano i dati 3G e 4G provenienti da una Sim e ne esistono di diversi tipi.
Per esempio quelli puri sono modelli estremamente compatti con una batteria integrata ricaricabile e vengono usati principalmente in casa per il trasferimento di dati 3G e 4G. Si collegano ad una presa elettrica e possono condividere la connessione tramite Sim o una chiavetta Internet.
Vi sono anche i router Wi-Fi portatili ibridi tra ADSL e fibra, ovvero possono condividere entrambi i tipi di connessione.
Infine vi sono i router Hub, che sono dispositivi da usare come Power Bank, ripetitori wireless, Access Point portatili. Questi apparecchi si usano in mobilità, sia mediante batteria che tramite collegamento alla presa elettrica. Quando se ne acquista uno, la cosa principale da controllare è la velocità massima supportata che deve essere come minimo quella della rete 4G LTE.
I router portatili più economici supportano solamente la rete 3G. Se prevedi di andare in zone dove il segnale è poco potente, assicurati che l’apparecchio sia dotato di antenne esterne e tieni in considerazione che la rete 5G si sta diffondendo sempre di più.
Collegare più router Wi-Fi insieme
È possibile collegare due router Wi-Fi alla stessa linea ADSL. Le modalità possibili sono tre: in modalità ripetitore, in parallelo oppure a cascata. Ogni modalità è diversa dall’altra per il tipo di configurazione e anche per la tipologia di rete che si viene a creare. Collegare due router può essere utile quando si sia ancora vincolati ad un operatore di telefonia ma si abbia intenzione di cambiarlo.
Quando si cambia operatore il router viene gettato, tuttavia a volte sono apparecchi ottimi ed è un peccato buttarli. Per questo motivo si possono utilizzare magari insieme a quello nuovo, in modo da abbinarli e ottenere configurazioni superiori. Collegare due router Wi-Fi alla stessa linea non è un’impresa impossibile, basta un po’ di manualità e di conoscenza della rete.
Montare due router in parallelo consente di espandere la rete locale e sommare le funzionalità dei due apparecchi ma non solo. È anche possibile ampliare la copertura del segnale wireless.
Le reti sono contigue e il router principale continua a generare la rete vera e propria, mentre quello secondario ne è un ampliamento. Le reti sono differenti ma le macchine sono collegate e possono navigare su Internet e vedersi come se fossero una rete sola. I due router vanno collegati con un cavo Ethernet.
Si possono collegare due router insieme in maniera che quello secondario generi una rete differente, ovvero una rete nella rete principale. A livello pratico le macchine non si vedono, a meno che non vengano connesse al solito computer. Anche in questo caso i due router Wi-Fi devono essere collegati con un cavo Ethernet.
Infine abbiamo la modalità ripetitore, che permette di collegare un router secondario che funga da trasmettitore e amplificatore del segnale Wi-Fi. Questo compito ce lo hanno anche apparecchi specifici di cui abbiamo accennato all’inizio, ovvero gli extender o amplificatori di segnale. Con due router connessi tra di loro, stavolta attraverso il segnale wireless e non mediante un cavo Ethernet, l’intensità del segnale aumenta di parecchio, tuttavia questa modalità non si può avere con tutti i router. Questi collegamenti vanno fatti attraverso le configurazioni software dei propri router e non sono proprio alla portata di un principiante.
Amplificatori di segnale Wi-Fi
Talvolta può capitare che un router Wi-Fi non sia abbastanza potente da raggiungere tutte le stanze della casa. Approfondiamo in questo paragrafo i dispositivi per potenziare il segnale wireless, dei quali abbiamo accennato più volte nel corso dell’articolo.
La soluzione più semplice per potenziare il segnale Wi-Fi è ricorrere a un dispositivo chiamato range extender in gergo, oppure ripetitore o amplificatore di segnale in italiano.
Si tratta di un apparecchio di piccole dimensioni che va collegato alla presa elettrica che capta la rete wireless e la ripete in modo da amplificarne la portata. È molto semplice da configurare, perché basta collegarlo alla presa di corrente e premere un pulsante fino a che non è abbinato al router Wi-Fi.
Migliori amplificatori di segnale wi-fi
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Le migliori marche di router Wi-Fi su Amazon
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Da qualche anno è sulla breccia Huawei che, sempre dall’oriente, produce molti apparecchi tecnologici. Tra questi vi sono ottimi router Wi-Fi, caratterizzati da un prezzo competitivo. Non mancano naturalmente i professionali Tenda e i conosciutissimi Netgear. La multinazionale statunitense con sede in California è specializzata in soluzioni per il networking dal 1996 ed ha una scelta molto ampia di router e apparecchi di ogni genere.
Migliori router Netgear
Migliori router TP-Link
Un’altra azienda statunitense sulla breccia dal 1988 è Linksys, attualmente di proprietà di Belkin.
Tra gli articoli a prezzi ridotti, la nuova entrata Xiaomi si sta facendo largo grazie ad un rapporto qualità prezzo davvero eccellente. Vi sono poi numerose aziende di informatica che si sono cimentate anche con i router Wi-Fi, tra cui Asus. Tra le ditte che si occupano da più anni di reti, su Amazon puoi trovare una vastissima quantità di prodotti D-Link, noti a tutti sin dai primi modem casalinghi.
Classifica dei migliori router wifi
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4 |
TP-Link TL-WA850RE Ripetitore Wireless Wifi Extender e Access Point, Velocità Single Band...
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5 |
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Ex tecnico hardware e software con studi di ingegneria informatica alle spalle, mi dedico da tempo alla scrittura on-line e sono in procinto di iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti. Ho qualche anno di esperienza in diversi settori, ma la tecnologia e l'elettronica sono quelli che preferisco. Mi piace seguire l’evolversi di invenzioni e tenermi aggiornato sull’uscita di nuovi prodotti sul mercato.